Pieter Paul Rubens, Circoncisione

Pieter Paul Rubens, Circoncisone

Autore : Pieter Paul Rubens

Titolo dell'opera: Circoncisione

Data : 1604

Ubicazione: Chiesa del Gesù

Dimensioni : cm 492X277

Tecnica: olio su tela

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Descrizione dell'opera

Tra le opere d'arte più significative che Genova custodisce va riconosciuta la Pala della "Circoncisione" di Rubens che si trova nella Chiesa del Gesù. Esposta sin dal 1605 tra le colonne dell'altare, essa preannunzia una nuova concezione figurativa che detterà i fondamenti della sensibilità artistica barocca. Nella pala della chiesa del Gesù, viene raffiurata una dell più importanti vicende di Gesù , il Rubens imbastisce per questa Pala una scenografia a più livelli, in cui il bambino è al centro della composizione, che viene illuminata da una luce proveniente dall'alto circoscritta da schiere angeliche, la Madonna viene rappresentata alla sinistra del bambino con lo sguardo rivolto nel verso opposto alla scena della circoncisione dove Gesù stilla il suo primo sangue, celebrato da Rubens come il ‘primo’ sangue versato dal Cristo,a lato della Madonna sono presenti altri soggetti che assistono alla scena, una donna che tiene per mano un bambino e su un piano più profondo una figura anziana presumibilmente S.Anna, mentre sulla destra della pala è presente un personaggio ancora nell'atto della circoncisione dietro costui un vecchio sacerdote, tornando al centro dietro il bambino sono presenti altri personaggi con lo sguardo rivolto verso la fonte di luce. Della Pala della "Circoncisione" abbiamo già notizie nel 1596 quando era già stato prestabilito il soggetto della pala, che è stata eseguita nell'ottobre del 1604 (data di consacrazione dell'altare) e lo stesso mese dell'anno successivo sotto commissione del padre Marcello Pallavicino queste informazioni ne vengono dalle cronoache manoscritte dell'ordine dei Gesuiti. In questa pala di Rubens come ci illustra il Rotondi il maestro prende ad esempio gli stili di diversi massimi esponenti della pittura quali Tiziano, ill Tintoretto e Coreggio. Dal Coreggio e dal Tintoretto deriva l'impetuoso movimento che esplodendo dall'alto anima pittoricamente la composizione. Da Tiziano invece coglie la forza cromatica trasfigurando le immagini nello spazio come masse di puro colore. Ma in questa opera è presente anche l'influenza del Merisi o Caravggio da cui Rubens trae la sapiente vivacità luminosa che in contrasto con l'ombra in cui è immerso l'ambiente erompe dall'alto in mille bagliori. Il dinamismo di cui è pregna questa opera non ha più l'allucinante ed esasperato aspetto che era caratterizzante del manierismo. Proprio la "Circoncisione" agli albori del secolo a segnare il primo passo memorabile per la pittura genovese del 600. L'opera da difatti inizio al Barocco con un tempismo tuttavia prematuro per Genova, tanto che non fu subito compreso dagli artisti locali ancora legati alla tradizione manieristica toscana e lombarda. Nemmeno il rinnovatore Bernardo Strozzi la seppe valutare a pieno tranne che per i violenti dati cromatici di derivazione veneziana. La pala del Rubens preannunciava lo sviluppo dell'intero secolo, nasce in questa pala un'idea pittorica nuova, fondata sul desiderio di trasferire il reale nel fantastico, aprendo i cieli sulla terra ed esaltando quest'ultima nell'irruenza della luce e del colore.. Lo schema creato, in questa dipinto, dal Rubens, sarà ripreso e sviluppato dagli artisti barocchi, anche a distanza di molti decenni. Lo ritroviamo, infatti, nel "Trionfo della cattedra di S. Pietro" scolpito da Bernini nella Basilica Vaticana (1656-1665) e nel "Trionfo del nome di Gesù" dipinto dal Baciccia nella chiesa del Gesù a Roma (1674-1679). Quindi quello che colpisce è che in questa Circoncisone seppure abbastanza prematuramente siano presenti le linee guida dello spirito barocco. Il modo tutto nuovo di scorciare gli angeli percepiti illuminati da una luce tagliente è bel lontano dal gusto delicato e sottile dei gruppi angelici coreggeschi, oppure la proiezione del sottinsù per rendere ancor più grandeggianti le figure che tende ad un gusto illusionistico. Della grande Tela (cm492x277) possediamo anche il modello conservato alla Gemaldegalerie der Akademie der Bildenden Kunste di Vienna, che differisce con il definitivo sia sul piano stilistico sia su quello compositivo. Rispetto a questo modello, il dipinto di Genova presenta delle varianti di fondamentale importanza non solo nelle proporzioni, quanto nell'impostazione prospettica e nel contrasto della luce e dell'ombra. Sulle differenze di proporzioni viene spiegata perchè presumibilmente Rubens aveva prodotto sia il modello che il definitivo lontano da Genova e dovette intervenire successivamente sulle proporzioni che devono essere state sensibilmente ristrette quando fu necessario adattarla alla cornice marmorea in cui doveva essere apposta. Comunque è chiaro questo intervento per la presenza dei lembi laterali ripiegati sul telaio e nell'impostazione delle figure che ci appaiono molto più accostate tra loro e tendenti a sviluppare i loro movimenti più in altezza che in larghezza, si osservi il giro degli angeli pronunziatamente più allungato che nel modello e che nella Pala conservata a Genova il Profeta risulta sensibilmente spostato verso il fascio di luce proiettato verso il cielo. La differenza maggiore tra modello e prova definitiva si registra nell'impianto prospettico e nel gioco fortemente contrastato dalla luce con l'ombra. Nel modello l'impianto della composizione è frontale, nella prova definitiva è più ribassato. Quindi l'inclinazione delle trabeazioni laterali è più risentita nel modello genovese che in quello di Vienna. L'impianto prospettico maggiormente ribassato fa si che, nell'opera definitiva, le immagini rivelino con il loro serrarsi un dinamismo più intenso rispetto al modello viennese, dinamismo a cui si associa la funzione della luce che nel modello di Vienna non incide prevalentemente dall'alto e non contrasta decisivamente con l'ombra cosa che troviamo nella Pala di Genova. Questo rende probabile che il modello fosse prodotto prima che andasse a Roma dove invece deve aver fatto il definitivo e dove deve essere stato influenzato dalle opere del Caravaggio. Questo riporta al fatto che l'opera di Rubens fosse conosciuta a Roma ed avvalora che gli artisti come il Bernini la conoscessero perchè l'avessero vista e se ne ricordarono per l'impianto delle loro opere come suddetto. Altre importanti varianti, riscontrabili nella pala di Genova rispetto al modello di Vienna, riguardando tutta la zona in basso a sinistra . Nella pala genovese il bambino non ha il braccio destro sollevato, ma piegato quasi ad angolo retto, mentre i piedi della donna non sono in vista, rimanendo quello di sinistra tagliato fuori ed essendo coperto quello di destra dal trono dove siede la Madonna. Infine le gambe del bambino poggiano a terra con un movimento diverso dal modello viennese.

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Fonti

Raffaele Soprani, Le Vite de'Pittori, Scultori ed Architetti genovesi e de' Forastieri che in Genova operarono, con alcuni ritratti degli stessi, Genova 1674, pag.301 "Fu da quel Duca condotto a Genova, dove andavano molti signori a gara per mettersi al possesso di qualche sua tavola, e nel Gesù ne sono due di sua mano molto belle, cioè quella della Santissima Circoncisione, e un'altra di Sant'Ignatio; ogn'una delle quali è per se sola bastante prova del valore di Pietro Paolo".

Federico Alizeri, Guida artistica per la città di Genova. Prima giornata, Genova 1846 "La gran tavola di P.Paolo Rubens, che ha Sant'Ignazio operante miracoli. [...]"La tavola dell'altar maggiore dimostrante la Circoncisione di Gesù è di Pietro Paolo Rubens, il principe de' pittori fiamminghi. Tuttavia i dotti non ravvisano in questa tela il valentuomo che fu il Rubens in altre moltissime, e gli appongono spezialmente a difetto un certo colossale nelle proporzioni delle figure, soverchio a' bisogni dell'altezza a cui la tavola è locata. Cercan molti un rimedio all'onore di sì grande artista, e propagano la congettura ch'ei lavorasse fuori di Genova il quadro presente, ignorando le misure del luogo; ma questa diceria improbabile e strana non dovrebbe aver fede da chi conosce quanto amasse il Rubens di trascendere nelle forme delle proprie figure, e nel grandioso delle sue composizioni"

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Bibliografia

Malazzani, Germano, Rubens e Genova, in: Boccardo Piero, Di Fabio Clario, Pittura fiamminga in Liguria. Sec. XIV-XVII, Genova, 1997, pagg.177-182.

Torriti, Pietro, I Fiamminghi a Genova, in: Bozzo Dufour Colette, Bruno Gianfranco, Caraceni Poleggi Fiorella, Castelnovi Gian Vittorio, Franchini Guelfi Fausta, Gavazza Ezia, Parma Armani Elena, Franco Renzo Pesenti, Sborgi Franco, Standring Timothy, Torriti Pietro, La Pittura a Genova e in Liguria. Dal Seicento al primo Novecento, Genova, 1970, Sagep, pagg.33-37.

Castelnovi, Gian Vittorio, La prima Metà del Seicento: dall'Ansaldo a Orazio De Ferrari, in: Bozzo Dufour Colette, Bruno Gianfranco, Caraceni Poleggi Fiorella, Castelnovi Gian Vittorio, Franchini Guelfi Fausta, Gavazza Ezia, Parma Armani Elena, Franco Renzo Pesenti, Sborgi Franco, Standring Timothy, Torriti Pietro, La Pittura a Genova e in Liguria. Dal Seicento al primo Novecento, Genova, 1970, Sagep, pag.27.

Rubens : La circoncisione della Chiesa del Gesù a Genova. A cura di Pasquale Rotondi. Genova : Ed. Cieli, Compagnia Imprese Elettriche Liguri, 1955 (Novara, Igda, Ist. Geogr. De Agostini) .

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Compilatore

Nome compilatore Davide Allegretti

Data 29 novembre 2010

Nome revisore Gabriele Lo Nostro, Antonie Rita Wiedemann

Responsabile Maurizia Migliorini

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Immagini

Immagine:Esempio.jpg 

Ultimo aggiornamento 26 Ottobre 2022